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Le sorgenti calde di Acquasanta

Le sorgenti calde di Acquasanta

Un luogo nascosto e inaspettato: chi lo scopre ne rimane letteralmente incantato.

La geologia

Le sorgenti calde di Acquasanta

depositi di travertino, acque calde, luogo segreto

Acquasanta Terme è un luogo inaspettato, ricco di bellezze naturali pressoché nascoste; per tale motivo, chi capita in questo territorio ne rimane letteralmente incantato. Acquasanta sorge nell'alta valle del fiume Tronto a pochi chilometri dalla bellissima Ascoli Piceno, fra i Sibillini a nord e i Monti della Laga a sud.  Le montagne circostanti, ricche di boschi di castagni, querce, pini, tassi, faggi e abeti bianchi, offrono molteplici possibilità di accesso per gli escursionisti. Questo luogo possiede un patrimonio geologico singolare per la regione marchigiana: è infatti caratterizzato dalla presenza di sorgenti calde mineralizzate che hanno prodotto nel tempo estesi depositi di travertino. Le terme, con vasche naturali libere alimentate da acqua calda, sono note fin dall'antichità per le riconosciute proprietà curative. Acquasanta presenta anche interessanti fenomeni geologici legati al carsismo, esistono infatti complessi ipogei anche di grande estensione. Questa zona vanta una storia antichissima e una potenzialità idrica geotermica enorme, risorse culturali e ambientali di cui la regione deve essere orgogliosa. L’area tuttavia soffre di un ancora insufficiente atteggiamento di valorizzazione e tutela. Un più accorto utilizzo delle sue risorse naturali e del loro impiego potrebbe incidere in modo positivo sullo sviluppo di tutta la zona, peraltro colpita anch’essa dal devastante sisma del 2016.

Già in epoca romana erano note le terme di Acquasanta, delle quali purtroppo non si ha più traccia.  Nel 1200 nacque il Bagno dell’Acquasanta che utilizzava le acque calde e solfuree emergenti all’interno del vasto sistema ipogeo, le strutture termali nel tempo si accrebbero, assumendo un certo rilievo soprattutto a partire dall’800. Il successivo abbandono lasciò in completo degrado il complesso di grotte soprattutto a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso. Per quanto riguarda il travertino, questo è il materiale che caratterizza i centri storici degli abitati della zona, fra cui Ascoli Piceno. La sua lavorabilità lo rendevano estremamente adatto all'uso sia come materiale da costruzione sia per lavorazioni artistiche, facilitandone la diffusione.

Dal punto di vista geologico, l’area fa parte della dorsale anticlinalica che culmina in corrispondenza del centro abitato di Acquasanta. La struttura è fortemente asimmetrica col fianco occidentale a debole inclinazione e quello orientale in posizione verticale o a volte rovesciato. Le formazioni affioranti sono quelle della Successione Umbro-marchigiana glossario a partire dalla Scaglia Bianca e Scaglia Rossa fino alla Formazione della Laga. La dorsale di Acquasanta è tettonicamente interessata da sistemi di faglie con varie direzioni che la bloccano trasversalmente (Vivalda, 2016 e referenze citate).

Le rocce più conosciute del territorio di Acquasanta sono senza dubbio i Travertini, comuni in tutta la valle del Tronto ma che in quest’area raggiungono gli spessori di decine di metri ed estensioni fino a tre/quattro chilometri. La placca più estesa, ubicata in destra idrografica del fiume Tronto in direzione NE-SO, è compresa tra i centri abitati di Acquasanta e Torre Santa Lucia. Qui il fiume incide profondamente il travertino che affiora nelle sue forme più variegate (Fig. 1).

Acquasanta Terme è un luogo inaspettato, ricco di bellezze naturali pressoché nascoste; per tale motivo, chi capita in questo territorio ne rimane letteralmente incantato. Acquasanta sorge nell'alta valle del fiume Tronto a pochi chilometri dalla bellissima Ascoli Piceno, fra i Monti Sibillini a nord e i Monti della Laga a sud. Le montagne circostanti, ricche di boschi, offrono molteplici possibilità di accesso per gli escursionisti. Questo luogo possiede un patrimonio geologico singolare per la regione marchigiana: è infatti caratterizzato dalla presenza di sorgenti calde mineralizzate che hanno prodotto nel tempo estesi depositi di travertino. Le terme, con vasche naturali libere alimentate da acqua calda, sono note fin dall'antichità per le riconosciute proprietà curative. Acquasanta presenta anche interessanti fenomeni geologici legati al carsismo, esistono infatti complessi ipogei anche di grande estensione. Questa zona vanta una storia antichissima e una potenzialità idrica geotermica enorme, risorse culturali e ambientali di cui la regione deve essere orgogliosa. Dal punto di vista geologico, l’area fa parte della dorsale anticlinalica che culmina in corrispondenza del centro abitato di Acquasanta. La struttura è fortemente asimmetrica, col fianco occidentale a debole inclinazione e quello orientale in posizione verticale o a volte rovesciato. Le formazioni affioranti sono quelle della Successione Umbro-marchigiana a partire dalla Scaglia Bianca e Scaglia Rossa fino alla Formazione della Laga. Le rocce più conosciute del territorio di Acquasanta sono senza dubbio i Travertini, comuni in tutta la valle del Tronto ma che in quest’area raggiungono gli spessori di decine di metri ed estensioni fino a tre/quattro chilometri. La placca più estesa, ubicata in destra idrografica del fiume Tronto in direzione NE-SO, è compresa tra i centri abitati di Acquasanta e Torre Santa Lucia. Qui il fiume incide profondamente il travertino che affiora nelle sue forme più variegate (Fig. 1).

Fig. 1 – Affioramento di Travertino nell’alveo del fiume Tronto in località Santa Maria (Lu Vurghe)

L’origine di questi depositi è da mettere in relazione con sorgenti termominerali con acque sovrassature di carbonato di calcio che risalgono anche da notevole profondità lungo zone di frattura. Le sorgenti presenti in prossimità del fiume (Fig. 2) hanno depositato i banchi di travertino alcuni dei quali, per effetto di successive fasi tettoniche e climatiche, si sono disposti in ripiani terrazzati che vengono posti in relazione sia con l’alternanza delle fasi erosive fluviali sia con le variazioni di portata delle sorgenti.

Fig. 2 – Risorgenza calda in località Santa Maria (Lu Vurghe)

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